
Comincia a splendere Gningue alla Lazio. L’ex Fonte ha messo il suo primo sigillo.
Samuel Gningue dopo aver esordito positivamente nella sfida con la Salernitana, l’esterno offensivo si è ripetuto una settimana dopo contro il Frosinone, seppur la sua squadra non sia riuscita a prendersi l’intera posta in palio. Domenica Alboni ha deciso di lanciarlo dal primo minuto, sempre al Green Club contro un abbordabile Lecce. Difatti la scelta dell’allenatore capitolino è stata pienamente ripagata. Gelli e compagni hanno condotto la partita dall’inizio alla fine, controllando praticamente sempre il possesso. In un contesto del genere ha avuto un ottimo impatto anche Gningue, bravo nel puntare spesso l’uomo, creando pericoli di continuo alla retroguardia salentina. Verso la fine della prima frazione inoltre, l’aquila si è regalata la prima gioia personale, sfruttando il tocco precedente di Stano che gli ha apparecchiato la scena per spingere in porta di testa il tris laziale. Un’emozione unica per lui, che ha così raggiunto un altro step, dimostrando soprattutto con la prestazione di valere la categoria. Dotato di una rapidità importante, è anche bravo nel mettere qualità all’interno delle sue giocate, risultando un rebus nelle sortite offensive dei capitolini.
Su di lui ha speso parole importanti anche Riccardo Neri, direttore generale del Fonte Meravigliosa, in cui si è formato: “Noi siamo fieri di lui, è un orgoglio personale averlo avuto questi due anni. Basti pensare che prima che lo prendessimo la madre voleva allontanarlo dal calcio per l’ambiente, alla fine li abbiamo convinti e lui con noi è cresciuto tanto. Nonostante l’altezza è ancora da sgrezzare fisicamente, può diventare imponente anche da quel punto di vista. Per come è arrivato da noi io l’avevo paragonato a Leao, in base anche ai miglioramenti che ha fatto. Non più mono piede, ma ha sviluppato anche quella concretezza e tattica individuale che gli mancavano, con margini di crescita importanti. Questo perché ha una grande capacità cognitiva, visto che è bravo sin da subito nell’apprendere, riuscendo a capire quali siano i punti su cui lavorare. Infine devo fare i complimenti a Mauro Bianchessi e Giuseppe Zazzara, visto che sono tra i pochi, insieme a noi, ad aver creduto dal primo istante in Gningue. Quando l’hanno visto gli è piaciuto subito, portandolo poi alla Lazio. Si può considerare una meteora, ha le doti sicuramente per fare cose importanti”.
Fonte: Gazzetta Regionale